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Il Presepe è senz’ altro un modo per vivere l’attesa del Natale nel senso più religioso del termine.
Che lo abbiate comprato o che lo abbiate realizzato da voi, allestire il presepe in casa è un’attività che ha un preciso legame col calendario, dal momento che la rappresentazione della natività è scandita da precisi riferimenti:
Vediamo allora quando è opportuno fare il presepe in base alla tradizione.
IL CALENDARIO DEL PRESEPE
Non c’è una data assolutamente fiscale in cui si devono tirar fuori dalle scatole le scenografie, le casette e i personaggi del Presepe. Naturalmente è fondamentale che sia tutto pronto entro metà dicembre, periodo in cui ogni casa che si rispetti si sarà già colorata delle deliziose decorazioni di Natale. Per tradizione, il presepe si fa l’8 dicembre
, approfittando della giornata festiva offerta dalla celebrazione dell’Immacolata concezione di Maria Vergine, che segna ufficialmente l’inizio dell’attesa del Salvatore.
QUANDO SVELARE GESÙ BAMBINO ???
Seguendo la tradizione, durante la sera della vigilia la nascita di Gesù – segnalata dagli angeli – sorprende i pastori, che incuriositi si avvicinano alla capanna. Gesù Bambino viene sistemato in fasce sulla paglia della mangiatoia, vicino al bue e l’asinello che lo riscaldano col loro respiro.
Solitamente è alla mezzanotte del 24 dicembre , istante che rende ufficiale l’arrivo del Natale, che si posiziona il neonato Gesù nella capanna con Maria e Giuseppe. Alcune persone mettono in posizione Gesù Bambino già quando fanno il presepe, e lo coprono con della carta o con della stoffa fino alla mezzanotte di Natale.
Sempre secondo la tradizione, il compito di svelare o aggiungere il bambinello spetterebbe al membro più giovane o più anziano della famiglia.
QUANDO ARRIVANO I RE MAGI ???
Attirati dalla luce della stella cometa, i Re Magi si mettono in viaggio dal loro lontano paese in Oriente per omaggiare la nascita di Gesù con oro, incenso e mirra. Il loro arrivo nei pressi della capanna, che segna l’ultimo avvenimento narrativo della scena presepiale, avviene il giorno dell’Epifania, ossia il 6 gennaio
.
LA VERA STORIA DEL PRESEPE
Nelle cronache del 1200 si legge
che San Francesco inventò a
Greccio, vicino a Rieti, il
primo presepe.
Francesco era famoso in tutta la
cristianità per la vita che
conduceva, e molti giovani
avevano lasciato beni e
professione per seguirlo nel suo
ideale di povertà. Egli parlava
del Vangelo con tale entusiasmo
che la gente e persino gli
uccelli lo ascoltavano attenti.
Nell’ anno 1210 era stato a Roma
da papa Onorio III e gli aveva
chiesto l’approvazione della sua
Regola di vita con i fratelli,
in povertà assoluta, predicando
il Vangelo nella semplicità. Qualche anno dopo-era il 1219-
egli, “armato” solo del perdono e della parola di Gesù,
partì crociato in oriente. Fu ricevuto dal sultano al Malik- al-Kamil e poté visitare in pace i luoghi santi
della vita del Signore. Il ricordo più intenso di questo
viaggio fu la visita all’ umile grotta di Betlemme ove il
Signore volle nascere.
Tornato in Italia, un giorno incontrò un nobiluomo di nome
Giovanni che gli chiese cosa doveva fare per seguire le vie
del Signore. Francesco gli disse di prepararsi ad
accogliere Gesù nel suo cuore e preparare il Natale. Allora
quel tale fece costruire una stalla, vi fece portare del
fieno e condurre un bue e un asinello.
Poi arrivò dicembre…
La notte di Natale del 1223 molti pastori e contadini,
artigiani e povera gente si avviarono verso la grotta che
Giovanni da Greccio aveva preparato per Francesco. Alcuni
avevano portato doni per farne omaggio al Bambino e
dividerli con i più poveri. Francesco disse di volere
celebrare un rito nuovo, più intenso e partecipato; per
questo aveva chiesto il permesso al papa. Su un altare
improvvisato un sacerdote celebrò la Messa.
Francesco, attorniato dai suoi frati, cantò il Vangelo.
Stando davanti alla mangiatoia, egli aveva il viso cosparso
di lacrime, traboccante di gioia.
Allora fu visto «dentro
la mangiatoia un bellissimo bambino addormentato che il
beato Francesco, stringendo con ambedue le braccia,
sembrava destare dal sonno». Fra i testimoni del miracolo
molti erano personaggi degni di fede e questo contribuì a
divulgare la notizia in tutto il Lazio, l'Umbria e la
Toscana fino a Genova e Napoli. Da quel miracolo molti
trassero benefici spirituali e corporali: alcuni si
convertirono e diventarono più buoni, altri guarirono da
malattie, altri trovarono forza e pace interiore. Tutto il
paese sapeva di questi prodigi e teneva memoria di quella
notte santa, quando un Bambino era apparso a Francesco, che
aveva voluto ricostruire l'ambiente del primo Natale in un
bosco dell'Appennino.
Questa è la vera storia del presepe.
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